È una pietra famosa del peso di 170
carati, pari a circa 34 g, ha una lunghezza di circa 5 cm ed una forma irregolare.
Non è sfaccettata. La pietra è stata lucidata e deve il suo nome al principe
gallese Edoardo di Woodstock detto il Principe Nero in riferimento al colore
della sua armatura. Nel 1362
Pietro
I “il crudele” aveva invitato con un inganno il sultano di Granada Abu Said “Muhammad
VI” a Siviglia per concludere un affare, ma lo fece assassinare.
Nelle tasche del Sultano fu trovato questo splendido rubino che entrò così nella
collezione dei gioielli della corona Castigliana.
Successivamente, nel 1366,
Pietro I dichiarò guerra al fratellastro Enrico l'Aragonese signore di Trastámara,
ma le cose si misero male per cui, vicino alla sconfitta, chiese ausilio al Principe
Nero, che lo salvò, vinse la guerra ed in compenso pretese ed
ottenne, oltre al soldo pattuito, il Rubino di Muhammad VI. Dal 1367 il rubino
entrò in Inghilterra e fu utilizzato come ornamento da guerra, infatti si narrava
che il rubino proteggesse dai colpi mortali e conducesse alla vittoria. Enrico V incastonò il rubino nell'elmo e mentre combatteva nella
"Guerra dei 100 anni", il 25 ottobre del 1415, nella battaglia di
Anzicourt, fu colpito alla testa dall'ascia del Duca francese Giovanni I di
Alençon, ma non morì, anzi vinse la battaglia è l'elmo che era andato smarrito
fu ritrovato. Anche Riccardo III, ultimo
re Plantageneto, usò il rubino incastonato nel suo elmo, ma a Bosworth Field,
nella battaglia cruciale della Guerra delle due rose, morì. Con lui finisce la
dinastia dei Plantageneti ed inizia la dinastia dei Tudor. Giacomo I, figlio di Maria Stuarda , riunisce su di se le tre corone, inglese,
scozzese ed irlandese e fa incastonare il rubino nella Corona reale inglese
dove rimase fino al 1648 quando Oliwer Cromwell ne ordinò la distruzione e la
vendita delle pietre. Nel 1660, con la Restaurazione di
Carlo II, il rubino fu riacquistato e tornò a far parte dei gioielli della
corona inglese, nel 1851 dopo uno studio gemmologico si scoprì che il rubino
del Principe Nero è in realtà uno Spinello o Balasso probabilmente trovato nelle miniere
del Badakshan in Afganistan. Prima che la gemmologia dividesse le classi
cristallografiche dei cristalli e la loro composizione chimica grandissima era la
confusione tra queste due varietà di pietre di colore rosso molto intenso. Il
rubino è un ossido di alluminio (Al2O3), lo spinello è un ossido di alluminio e
magnesio(MgAl2O4), la durezza nella scala di Mohs è 7/8, il rubino presenta dicroismo,
lo spinello no.
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Il rubino del principe nero |
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Corona imperiale inglese |
Tuttavia
ad oggi la pietra mantiene inalterato il suo nome originale, "il Rubino
del Principe Nero". Una pietra tra le più importanti della collezione della
Corona che il re Giorgio VI volle che fosse incastonata nella corona imperiale
sovrapposto al Diamante Cullinan II, la più recente acquisizione del tesoro
della Corona. La Corona imperiale inglese, come la
possiamo ammirare oggi, venne realizzata dai gioiellieri di corte Garrard nel
1936.
©Imelde Corelli Grappadelli, May 2016
©Copyrigth 2016 tutti i diritti riservati - all right reserved
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