Tra il 1747
e 1750 Giovan Battista Tiepolo affrescò il soffitto e le pareti della
sala da ballo di Palazzo Labia a Venezia dipingendo "Il banchetto
di Antonio e Cleopatra".
Questo epico
banchetto offerto da Cleopatra ad Antonio è il più lussuoso e costoso mai
realizzato nella storia di tutti i tempi. Cleopatra, per raggiungere lo scopo,
aveva annunciato che sarebbe stata sciolta in un bicchiere di aceto la più
bella e grande perla, di inestimabile valore, della sua collezione.
Le perle
provenivano dall'Oriente, soprattutto dall'India, dall'Arabia e dalla costa
egiziana del Mar Rosso. Con Alessandro Magno la ricchissima città di
Alessandria era diventata il luogo della raccolta e del commercio delle
perle verso il mondo occidentale.
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Giovan Battista Tiepolo: "Il banchetto di Antonio e Cleopatra" Venezia, Palazzo Labia |
Plinio (Naturalis Historiae: IX
,123) riprendendo quanto scritto nel Papiro di Stoccolma, dice che per pulire
le perle e migliorarne il colore bisogna darle da mangiare ad un gallo e
sottolinea la grandissima richiesta che ci fu a Roma di perle preziosissime
dopo la conquista romana dell'Egitto. Le perle levigate e bianchissime
erano dette MARGARITAE .
La fama
delle perle è legata al lusso negli ornamenti sia maschili che femminili,
di tutti i tempi, anche il mondo cristiano ne rimase affascinato: nel Vangelo
di Matteo del Nuovo Testamento e nell’Apocalisse le perle sono ornamento delle
porte della Gerusalemme Celeste, fino a diventare simbolo di Cristo, castità,
purezza. Tiepolo nel suo magnifico affresco dipinge una pagina di storia molto
conosciuta: il colpo di teatro di Cleopatra che vuole così sedurre il generale
romano Antonio. Lo ha invitato nel suo palazzo e lui seduto al tavolo
meravigliosamente preparato con argenti sbalzati per l'imminente banchetto con
gli occhi spalancati, quasi increduli, segue i gesti di Cleopatra. Cleopatra,
qui in realtà il ritratto di Maria Labia proprietaria del Palazzo, è
meravigliosa ed affascinante nel suo sontuoso abito di fattura veneziana ed ha
il collo ornato da due fili di perle enormi. Tiene nella mano destra una
splendida e gigantesca perla a goccia che immergerà in un bicchiere a flûte
pieno di aceto, che un servo moro in polpe damascate le sta porgendo. Un nanetto
si sta arrampicando sulle scale per assistere alla scena che sta per compiersi.
Cleopatra immergerà la perla nell'aceto che la scioglierà: distrugge un
patrimonio ma ottiene il suo scopo: spendere una cifra enorme per un solo
banchetto! Poi offrirà al bel generale Antonio questa bevanda. Cleopatra sa che
non esiste un afrodisiaco più potente di questo e piegherà Antonio ai suoi
piedi.
Imelde Corelli Grappadelli
storica dell'arte del gioiello
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