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2016/04/08

La perla di Cleopatra



Tra il 1747 e 1750  Giovan Battista Tiepolo affrescò il soffitto e le pareti della sala da  ballo di Palazzo Labia  a Venezia dipingendo "Il banchetto di Antonio e Cleopatra".
Questo epico banchetto offerto da Cleopatra ad Antonio è il più lussuoso e costoso mai realizzato nella storia di tutti i tempi. Cleopatra, per raggiungere lo scopo, aveva annunciato che sarebbe stata sciolta in un bicchiere di aceto la più bella e grande perla, di inestimabile valore, della sua collezione.
Le perle provenivano dall'Oriente, soprattutto dall'India, dall'Arabia e dalla costa egiziana del Mar Rosso. Con Alessandro Magno la ricchissima città di Alessandria era diventata  il luogo della raccolta e del commercio delle perle verso il mondo occidentale.
Giovan Battista Tiepolo:
"Il banchetto di Antonio e Cleopatra"
Venezia, Palazzo Labia
Plinio (Naturalis Historiae: IX ,123) riprendendo quanto scritto nel Papiro di Stoccolma, dice che per pulire le perle e migliorarne il colore bisogna darle da mangiare ad un gallo e sottolinea la grandissima richiesta che ci fu a Roma di perle preziosissime  dopo la conquista romana dell'Egitto. Le perle levigate e bianchissime erano dette MARGARITAE .
La fama delle perle è  legata al lusso negli ornamenti sia maschili che femminili, di tutti i tempi, anche il mondo cristiano ne rimase affascinato: nel Vangelo di Matteo del Nuovo Testamento e nell’Apocalisse le perle sono ornamento delle porte della Gerusalemme Celeste, fino a diventare simbolo di Cristo, castità, purezza. Tiepolo nel suo magnifico affresco dipinge una pagina di storia molto conosciuta: il colpo di teatro di Cleopatra che vuole così sedurre il generale romano Antonio. Lo ha invitato nel suo palazzo e lui  seduto al tavolo meravigliosamente preparato con argenti sbalzati per l'imminente banchetto con gli occhi spalancati,  quasi increduli, segue i gesti di Cleopatra. Cleopatra, qui in realtà il ritratto di Maria Labia proprietaria del Palazzo, è meravigliosa ed affascinante nel suo sontuoso abito di fattura veneziana ed ha il collo ornato da due fili di perle enormi. Tiene nella mano destra una splendida e gigantesca perla a goccia che immergerà in un bicchiere a flûte pieno di aceto, che un servo moro in polpe damascate le sta porgendo. Un nanetto si sta arrampicando sulle scale per assistere alla scena che sta per compiersi. Cleopatra immergerà la perla nell'aceto che la scioglierà: distrugge un patrimonio ma ottiene il suo scopo: spendere una cifra enorme per un solo banchetto! Poi offrirà al bel generale Antonio questa bevanda. Cleopatra sa che non esiste un afrodisiaco più potente di questo e piegherà Antonio ai suoi piedi.

Imelde Corelli Grappadelli
storica dell'arte del gioiello

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