GIOIELLO IDEALE

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2016/04/21

Le perle della Corona Imperiale Inglese



Sulla sommità della corona imperiale inglese sotto il Globo Terrarum nel punto in cui convergono i quattro archetti, sono sospese quattro perle, due delle quali appartenute alla Regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, sorellastra di Maria la Sanguinaria da cui ereditò il regno, cugina di Maria Stuarda che fece giustiziare. Elisabetta I fu una grandissima collezionista di perle, vere e false, da Giacomo I Stuart acquistò quelle appartenute a sua madre Maria Stuarda. La collezione di Maria Stuarda comprendeva  7 magnifiche perle che Caterina de Medici  le donò in occasione delle nozze col figlio Francesco II, perle che a sua volta aveva avuto in dono dallo zio papa Clemente VII in occasione delle sue nozze con Enrico II di Francia.

S.M. Elisabetta I "la Regina Vergine”


"The rainbow portrait", Isaac Oliver, 1600
Numerosissimi ritratti la rappresentano con migliaia di perle ricamate sulle vesti ed indossate sulla fronte, sul collo, ai polsi, alle orecchie racchiuse in stupefacenti gioielli e complesse collane. La Sua enorme collezione di gioielli è documentata da due inventari del 1600: "lo Stowe", conservato alla British Library a Londra e "il Folger ", conservato alla Folger Library di Washington. Gli abiti indossati nei ritratti erano strumentali alle occasioni e, a seconda del momento, erano di gusto francese o spagnolo o italiano, anche se nell'ultimo periodo predomina il gusto francese per la presenza di abilissimi sarti parigini a corte. Un ritratto particolarmente interessante è il "The rainbow portrait". È il 1600 Isaac Oliver lo dipinse quando S.M. la Regina aveva circa settanta anni di età. Oliver la rappresenta giovanissima in virtù dei canoni della raffigurazione simbolica della monarchia voluta dalla riforma protestante che osteggiò il ritratto realistico, oltre ad abolire l'iconografia religiosa, per esaltarne il contenuto simbolico. Tutti gli elementi utilizzati copiosissimi sono piegati a un ermetico significato allegorico che, in un processo di crescente apoteosi, portano a divinizzare la figura di S.M. Elisabetta I. Nel Rainbow portrait S.M. Elisabetta I è bellissima, giovanissima, straordinariamente accattivante ed altera. La sopravveste che indossa è ricamata con innumerevoli bocche, orecchie ed occhi a reinventare il disegno del broccato. Sono l'allegoria della Fama che vola ovunque e non ha confini,  la Fama è narrata da molte bocche, udita da molte orecchie, vista da molti occhi. Riprende la figura allegorica  della Fama  descritta da Virgilio nella IV Egloga. S.M. Elisabetta I tiene con la mano destra un arcobaleno e accanto l'epigrafe "Non sine sole Iris" (ndr: senza sole non c'è arcobaleno). Sulla manica sinistra è ricamato con perle, rubini  e  fili d'oro un elegantissimo serpente avvolto nelle sue spire, che trattiene nella bocca un gigantesco rubino a forma di cuore che è l'allegoria della Saggezza e del Consiglio che dominano sulle Passioni e sugli Istinti. Sulla testa del serpente la sfera armillare con lo zodiaco: il potere che ambisce a governare.
Particolare del serpente
ricamato sulla manica sinistra
Sulle maniche e sul corsetto a "stomacher" sono ricamati molti fiori, l'eterna primavera. Le numerosissime perle simbolo di castità e potere della regina Vergine nell’alta acconciatura sormontata e impreziosita da un grande gioiello a forma di crescente lunare formato da dieci enormi perle, un bellissimo zaffiro ed un rubino, richiuso da  una splendida perla a goccia. Così come l'arcobaleno è portato dal sole dopo la tempesta, la regina Vergine è portatrice di pace, e la sua Fama è globale. Sono tanti i legami con i trattati emblematici cinquecenteschi da Pietro Valeriani: “Hieroglifica” a Cesare Ripa: “La Iconologia”;  dal neoplatonismo al Cabbalismo Ficiano. S.M. Elisabetta I, vergine casta, portatrice di fecondità per il suo regno.


©Imelde Corelli Grappadelli, May 2016

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