Sulla sommità della corona imperiale inglese sotto il Globo Terrarum nel punto in
cui convergono i quattro archetti, sono sospese quattro perle, due delle quali
appartenute alla Regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena,
sorellastra di Maria la Sanguinaria da cui ereditò il regno, cugina di Maria
Stuarda che fece giustiziare. Elisabetta I fu una grandissima collezionista di
perle, vere e false, da Giacomo I Stuart acquistò quelle appartenute a sua
madre Maria Stuarda. La collezione di Maria Stuarda comprendeva 7
magnifiche perle che Caterina de Medici le donò in occasione delle nozze
col figlio Francesco II, perle che a sua volta aveva avuto in dono dallo zio
papa Clemente VII in occasione delle sue nozze con Enrico II di Francia.
S.M. Elisabetta I "la Regina Vergine”
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"The rainbow portrait", Isaac Oliver, 1600 |
Numerosissimi ritratti la rappresentano con
migliaia di perle ricamate sulle vesti ed indossate sulla fronte, sul collo, ai
polsi, alle orecchie racchiuse in stupefacenti gioielli e complesse collane. La
Sua enorme collezione di gioielli è documentata da due inventari del 1600:
"lo Stowe", conservato alla British Library a Londra e "il
Folger ", conservato alla Folger Library di Washington. Gli abiti
indossati nei ritratti erano strumentali alle occasioni e, a seconda del
momento, erano di gusto francese o spagnolo o italiano, anche se nell'ultimo
periodo predomina il gusto francese per la presenza di abilissimi sarti
parigini a corte. Un ritratto particolarmente interessante è il "The
rainbow portrait". È il 1600 Isaac Oliver lo dipinse quando S.M. la Regina
aveva circa settanta anni di età. Oliver la rappresenta giovanissima in virtù dei
canoni della raffigurazione simbolica della monarchia voluta dalla riforma
protestante che osteggiò il ritratto realistico, oltre ad abolire l'iconografia
religiosa, per esaltarne il contenuto simbolico. Tutti gli elementi utilizzati
copiosissimi sono piegati a un ermetico significato allegorico che, in un
processo di crescente apoteosi, portano a divinizzare la figura di S.M. Elisabetta
I. Nel Rainbow portrait S.M. Elisabetta I è bellissima, giovanissima,
straordinariamente accattivante ed altera. La sopravveste che indossa è
ricamata con innumerevoli bocche, orecchie ed occhi a reinventare il disegno
del broccato. Sono l'allegoria della Fama
che vola ovunque e non ha confini, la Fama
è narrata da molte bocche, udita da molte orecchie, vista da molti occhi.
Riprende la figura allegorica della Fama
descritta da Virgilio nella IV Egloga. S.M. Elisabetta I tiene con la mano
destra un arcobaleno e accanto l'epigrafe "Non sine sole Iris" (ndr:
senza sole non c'è arcobaleno). Sulla manica sinistra è ricamato con perle, rubini
e fili d'oro un elegantissimo serpente avvolto nelle sue spire, che
trattiene nella bocca un gigantesco rubino a forma di cuore che è l'allegoria
della Saggezza e del Consiglio che dominano sulle Passioni e sugli Istinti.
Sulla testa del serpente la sfera armillare con lo zodiaco: il potere che
ambisce a governare.
Sulle maniche e sul corsetto a "stomacher" sono
ricamati molti fiori, l'eterna primavera. Le numerosissime perle simbolo di
castità e potere della regina Vergine nell’alta acconciatura sormontata e
impreziosita da un grande gioiello a forma di crescente lunare formato da dieci
enormi perle, un bellissimo zaffiro ed un rubino, richiuso da una
splendida perla a goccia. Così come l'arcobaleno è portato dal sole dopo la tempesta,
la regina Vergine è portatrice di pace, e la sua Fama è globale. Sono tanti i legami con i trattati emblematici
cinquecenteschi da Pietro Valeriani: “Hieroglifica” a Cesare Ripa: “La
Iconologia”; dal neoplatonismo al Cabbalismo Ficiano. S.M. Elisabetta I, vergine
casta, portatrice di fecondità per il suo regno.
©Imelde Corelli Grappadelli, May 2016
©Copyrigth 2016 tutti i diritti riservati - all right reserved
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Particolare del serpente ricamato sulla manica sinistra |
©Imelde Corelli Grappadelli, May 2016
©Copyrigth 2016 tutti i diritti riservati - all right reserved
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