GIOIELLO IDEALE

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2023/11/02

Imelde Corelli Grappadelli - Biografia

 

Imelde Corelli Grappadelli





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2023/03/10

Celebrando l'8 marzo con Isabella d'Este

Isabella d’Este o marchesana e duchessa delle Arti, amante del Bello, dell’Antico, del Moderno, Musa ispiratrice per i poeti, Esempio indiscusso di eleganza e innovatrice nella Moda. Ottima stratega e abile diplomatica visse e illuminò come Primadonna la parte centrale del Rinascimento Italiano ed Europeo. Nacque a Ferrara il 17 maggio 1474 da Ercole d’Este e Eleonora d’Aragona, crebbe tra Ferrara e la corte napoletana, amatissima bambina, adorata dal padre che si preoccupava non venisse punita se non si applicava nello studio. Certamente Isabella nello studio si applicò a tal punto da conoscere le lingue antiche e moderne, e naturalmente le opere dei poeti che  amava recitare e declamare.  Isabella fu una ricercatrice e collezionista appassionata di antichità , rarità e splendori archeologici, nella sua collezione nello studiolo della Grotta di Corte Vecchia conservava il” Cammeo Gonzaga “.

Un capolavoro della glittica romana , come fu registrato nel Codice Stivini nel 1524. È un cammeo di Sardonica , che è una varietà di Agata,  di grandi dimensioni, circa cm14 per 16,  intagliata con due profili maschile e femminile sovrapposti, bellissimi,: in primo piano quello maschile,  forse Alessandro Magno per la presenza dell’elmo laureato e le due spille una con testa di Gorgone e l’altra di Zeus  a mò di leonte sulla spalla, ma la presenza di un serpentello attorcigliato  sulla ghirlanda rimanda ad un ureo egiziano, per cui rimette in discussione l’interpretazione del  rappresentato. Questo gioiello conquistò Isabella che lo comprò e rimase nelle collezioni gonzaghesche fino alla 1631 quando fu ceduto a  Vienna come bottino di guerra per poi comparire nella collezione della Regina Cristina di Svevia e successivamente nelle collezioni papali, per essere requisito con la pace di Tolentino da Napoleone che lo donò a Giuseppina che a sua volta lo regalò allo Zar Alessandro I. Giuseppina Beauharnais ricevette lo Zar alla Malmaison in una giornata invernale e nevosa, indossava uno splendido abito di raso bianco troppo leggero per quel freddo, per cui si ammalò di polmonite e dopo pochi giorni morì. Da quel giorno il“Cammeo Gonzaga” è conservato in Russia nel museo dell’Ermitage. Isabella amava circondarsi di oggetti meravigliosi, i più belli, rari e preziosi, che cercava tramite una capillare rete di informatori. Grazie al fondo custodito presso l’Archivio di Stato di Mantova composto da più di 30.000 lettere manoscritte possiamo ricostruire la storia della Marchesana che divenne  duchessa. Era cresciuta a Ferrara ammirando le opere del Pisanello, in modo particolare le medaglie abituandosi a riconoscere la bellezza dell’opera. Ambì, desiderò essere ritratta da Leonardo,
ma oltre ad un disegno non riuscì ad avere. Invece lo scultore Gian Cristoforo Romano nel 1505 la immortalò in una bellissima medaglia d’oro, di profilo con i cappelli raccolti in un leggiadro nodo sulla nuca e scrisse:  “è più una medaglia d’oro con la effige di Madonna, bone memoria, quando sua signoria era giovane, con lettere di diamante attorno che dicono “Isabella”  con rosette smaltate di rosso, e contorno di rosette ,smaltate di bianco e azzurro, et de rovescio una Victoria di rilievo”. All’apice compare la lettera M incoronata  ad indicare Marchesa di Mantova. Questa medaglia d'oro unica è di particolare interesse, poiché non sopravvivono insegne di casa Este o Gonzaga, né altri preziosi ornamenti personali. Il notaio di corte Odoardo Stivini nel 1542, a tre anni dalla morte della marchesa di Mantova, ebbe l’incarico di inventariare le opere conservate nello Studiolo di Palazzo Ducale. Le 236 voci dell’elenco testimoniano il gusto estetico e il “furore” collezionistico della Marchesana. L’Inventario delle Robbe di Isabella d’Este , detto “il Codice Stivini” è un manoscritto di 24 carte in inchiostro di seppia su pergamena, decorato a minio e a foglia d’oro, rilegato in pelle con impressa una cornice dorata.
Fra i tanti gioielli, pietre preziose, monete antiche e medaglie di Pisanello, vetri e ceramiche decorate, tessuti finissimi, spiccano le sculture greche e romane o di Michelangelo, bronzetti dell’Antico, dipinti di Andrea Mantegna, Giulio Romano, Correggio, Francia e Perugino. Tiziano dipinse il ritratto di Isabella immortalandola mentre indossa uno ”zibellino” e una “capigliara”, due capi di abbigliamento di sua invenzione che ebbero un successo incondizionato in tutte le corti. In una lettera del 1501 scrive a Giorgio Brognolo per avere 12 zibellini da Venezia, uno dei quali a testa intera perché voleva fare un manicotto che avrebbe “dato da commentare”. Aveva ideato che l’animale, ravvolto a tamburo, poggiasse la testa presso la coda: la testa sarebbe stata incrostata di oro e per gli occhi avrebbe fatto cercare due rubini “senza foglia” e di un “rosso molto infuocato”. Numerosissime furono le dame che si fecero ritrarre indossando su una spalla questa pelliccia, che diventò in breve indice di nobiltà, ricchezza,
modernità, inoltre proteggeva dalle punture delle pulci, vera piaga del Rinascimento, che si intrufolavano nel pelo, dando sollievo a chi la indossava. La dimostrazione di come questo capo di abbigliamento avesse riscontrato un successo incondizionato e duraturo lo possiamo vedere nel grande ritratto della famiglia Gozzadini dipinto da Lavinia Fontana ben ottantatré  anni dopo, nel 1584. Ulisse Gozzadini affiancato dalle sue figlie Laudomia e Ginevra e alle loro spalle i cugini-mariti, vuole fare rappresentare la sua famiglia, i valori morali e il suo status-sociale e Lavinia Fontana con grande bravura ci riesce attraverso la descrizione delle fisionomie, degli abiti e dei gioielli. In questo dipinto possiamo ammirare stupendamente dipinti i due “zibellini”
che entrambe le ragazze indossano con grande sussiego. Isabella tempestava di richieste i suoi fornitori come quando scrisse a Leonardo Bertolino a Venezia  raccomandandosi di mandarle animali interi che soprattutto abbiano la testa da tenere tra le mani, e che dovevano essere bellissimi perché belli ne possedeva in gran numero. Il gioielliere doveva poi realizzare una testa d’oro  o d’argento col muso e tutti i lineamenti ben definiti e impreziositi  da pietre preziose o smalti, a volte una catena d’oro tra i denti dell’animale serviva per legarlo in cintura. Così la “capigliara” un'acconciatura inventata seguendo l’ora della moda alla turca che in quel periodo si stava affacciando nell’abbigliamento. In realtà era una sorta di berretto di stoffa, capelli, nastri, catene, spille che a mo di parrucca veniva indossato. Nel dipinto di Tiziano  Isabella indossa la capigliara ed ha una spilla molto bella proprio al centro della testa all’altezza della attaccatura dei capelli. La capigliara è una acconciatura per il capo pesante e fastosa, è una rete a ghirlande intrecciate, a ciambella o sferica, inizialmente realizzata con capelli intrecciati a nastri di seta e punteggiati di perle o da un filo di metallo prezioso, poi diventa sempre più sofisticata trapuntata di gemme e decorata con le “insegne”vistose medaglie che riportano motti o simboli alchemici, realizzati come superbe gioiellerie. Le insegne erano utilizzate sia dagli uomini che dalle donne indifferentemente e il gioiello diventa sempre più completo… e complesso.  Donna moderna attenta anche alle evoluzioni tecnologiche nei mezzi di trasporto, usò nel periodo trascorso a Roma una carrozza molleggiata sontuosamente rifinita che aveva suscitato l’ammirazione di tutti, per la bellezza e la modernità dei suoi congegni. Il cocchio era a cassa sospesa e ondulante introdotto in Italia  dall’Ungheria da Ippolito d Este , Pietro Bembo  la definì” una non meno bella che nuova apparizione.”A Roma Isabella raccolse  una quantità incredibile di oggetti preziosi e antichi  per la sua collezione mantovana.
Roma invasa dai Lanzichenecchi era messa a ferro e fuoco, bisognava fuggire e  grazie all’intervento del figlio Ferrante Gonzaga riuscì a scappare da palazzo Colonna dove viveva imbarcando sui due Burchielli di Andrea Doria tutte le preziose “anticaglie” e il suo stupefacente guardaroba che dal porto di Civitavecchia dovevano raggiungere Pisa via mare. La partenza  fu rimandata di alcuni giorni per le avverse condizioni del mare, Isabella preferì viaggiare via terra e lasciò solo due servitori a guardia del suo tesoro.  Isabella passando da Urbino, Pesaro, Ravenna dove comprò un piccolo Ercole di bronzo e giocò alla” primiera”, a Ferrara dove fu acclamata e accolta dai parenti, il 15 giugno 1527 giunse a Mantova a bordo della nave messale a disposizione dal fratello Alfonso mentre il popolo l’ acclamava  e le campane suonavano a stormo. Isabella “ vestita con abito da cavalcante”, come scrisse il suo segretario Gian Francesco Tridapale “veramente ad ognuno è parsa tanto bella che ha dimostrato aver temuto poco gli spaventosi travagli e gravi incomodi patiti da lei in Roma e nel viaggio”. L’attendeva una amarissima sorpresa:  il 24 maggio pirati tunisini  tra Talamone e Grosseto avevano arrembato e depredato i Burchielli. Isabella tentò in tutti i modi di recuperare, riscattandolo, una parte del suo tesoro a cui erano aggiunti preziosi arazzi provenienti dal Vaticano, disegnati da Raffaello e di proprietà del figlio Ferrante. Un colpo tremendo per Isabella che in primo tempo accusò Andrea Doria di essere stato lui in realtà il responsabile del furto.Poco tempo dopo a Bologna Carlo V la nominò Duchessa e questo la rallegrò. Fino alla fine dei suoi giorni dire sse lla sua tenuta agricola a Solarolo vicino a Faenza. Isabella morì a Mantova il 13 febbraio del 1539. Venne sepolta nella chiesa di Santa Paola a Mantova, ma il corpo fu trafugato.

© Imelde Corelli Grappadelli, March 2023

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2023/01/30

ARCHEOPATAFISICA

Retrospettiva dal 1980 ad oggi

Nell'ambito di ARTEFIERA ART City Bologna

Quest'anno l'artista Imelde Corelli Grappadelli farà parte della rassegna di @Art City 2023 ✨

ARCHEOPATAFISICA è visitabile gratuitamente presso lo studio di Imelde Corelli Grappadelli, in Via Torleone, 32, Bologna 

Ti aspettiamo dal 27 gennaio al 5 febbraio, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00!

Puoi prenotarti scrivendo a imelde.corelli@gmail.com (capienza massima: 8 persone).

Evento N.132 della artcitymap



Imelde Corelli Grappadelli

Imelde Corelli Grappadelli (Lugo - RA, 13 novembre 1955) della gens Corelli che ha dato i natali anche al musicista Arcangelo Corelli ed al tenore Franco Corelli. Artista orafa e scultrice; storica dell’arte studiosa ed esperta della storia e delle tecnologie dell’oreficeria antica e contemporanea.


Biografia

Terminati gli studi classici si laurea in Storia Antica all’Università degli Studi di Bologna con una tesi su: “Le tecnologie dell’oro nell’antichità” eseguendo davanti alla commissione di laurea la fusione di un anello d’oro in osso di seppia. Dopo la laurea continua gli studi sulle tecnologie e la storia dell’oreficeria antica, in particolare della granulazione etrusca, e di quella contemporanea. Dispone di un importante patrimonio documentale sulla materia, tra cui il repertorio di tutte le botteghe orafe bolognesi dalla costituzione della corporazione degli orafi nel 1298 fino alla nascita del Regno d’Italia nel 1861. Acquisisce il saper fare dell’arte orafa nella bottega bolognese dei maestri Ferri e Renazzi, poi inizia l’attività come artista. Parallelamente prosegue nella ricerca e nello studio della storia e della tecnologia dell’arte orafa,  pubblicando numerosi articoli e saggi. 

Attività artistica

L’artista, Imelde Corelli, realizza le sue sculture in terra cruda, terracotta, terracotta maiolicata, fusioni in bronzo a cera persa. La sua ispirazione è fortemente influenzata dalla corrente artistica “Patafisica” nonché dalle vicende storiche e dai personaggi del rinascimento bolognese: Giovanni II Bentivoglio, Ginevra Sforza, Gentile Budrioli “strega enormissima”. I gioielli sono realizzati in base al profilo psicosomatico del committente utilizzando metalli preziosi, pietre dure, perle e gemme. Sono tutti pezzi unici. Ha esposto in personali e collettive sia in Italia che all’estero, di seguito un elenco di quelle più significative:

Personali: 

''Archeopatafisica'', Fattoadarte, Bologna , 16 novembre-24 dicembre 1991 a cura di Maria Simonetta Bondoni Pastorio; ''Le mani di Shiva” Cabaret Voltaire, Bologna , 30 marzo 1994 a cura di Gian Ruggero Manzoni; ''Amalasuntae”, Sala del Silenzio, Bologna, 24-30 giugno 1995 a cura di Gian Ruggero Manzoni; ''La Petritolese'' Sala Consiliare, Petritoli (FM), 8-9 luglio 1995; “Arco mediterraneo-ori e bronzi dall’età dell’oro”, Rocca dei Bentivoglio, Bazzano (BO), 12 dicembre-14 febbraio 1998 a cura di Tiziana Ravasio e Roberto Cresti; ''All’eclissi solare'', Villa Montanari Rosati, Porto San Giorgio (FM), 11 agosto 1999; “Vojages, dans l’art contemporain” Darbres (Ardéche) France, 2-15 giugno 2003; “Gioielli” Lega Navale Italiana, Porto San Giorgio, 10/9/2004; “Porte aperte all’atelier” Studio Corelli, Bologna 9/12/2004; “Sculture di Imelde Corelli” Villa Cavazza, Solara di Bomporto, 14-16/4/2005; “Gazza ladra gioielli da rubare” Studio Corelli, Bologna 21-23/6/2005; “Florart gioieli di Imelde Corelli” Villa Cavazza, Solara di Bomporto, 4-6/5/2006; “Ginevra Sforza è tornata a Bologna” Torre degli Asinelli, Bologna, 11/11/2006; “Il cavallo è di Ginevra” Villa Cavazza, Solara di Bomporto, 1-4/5/2007; “Cœur fidel” Convento di San Francesco, Bagnacavallo, 8/5/2007; “Gioielli e sculture” Zensi, Bologna, 4-8/12/2008; “Gioielli” Ca’ la Ghironda, Zola Predosa, 28/3/2009; “Così tornammo a riveder le stelle” Rocca Tiepolo, Porto San Giorgio (FM), 25-26 luglio 2009; “Imelde Corelli Grappadelli - sculture”, Contrada Castello, Fermo, 10-17 dicembre 2011; “La storia siamo noi” Palazzo Falconi, Fermo, 7-15 dicembre 2013; “Come un epigramma, sculture di Imelde Corelli - Di villa in villa” Villa Bonaparte, Porto San Giorgio (FM), 17 luglio 2014; “Colori, colori, colori” Studio Corelli, Bologna, 21/3/2015; “Mostra d’arte”, Porto San Giorgio (FM), agosto 2018.

Collettive:

“La Formazione della Città in Emilia Romagna” Museo Civico Archeologico, Bologna, Italia, 29 novembre 1987-24 gennaio 1988; “Mostra Collettiva, Circolo Artistico”, Bologna, Italia, 15-28 giugno 1989 - 5-25 giugno1990 - 15 giugno-2 luglio 1991 - 15 giugno – 07 luglio 2002; “Dal Mille al Mille”, Palazzo del Podestà, Rimini, Italia, 5 marzo-25 giugno 1995; “Le vite eccellenti degli oggetti nelle opere degli Uffizi”, Fortezza da Basso , Firenze, 22 aprile-1 maggio 1994; “Ori e tesori”, Fortezza da Basso, Firenze, 21 aprile-1 maggio 1995; “L’arte contemporanea nelle antiche dimore” Rocca di Giovanni Della Rovere, Senigallia (AN), 10 luglio-7 agosto 1999 - Palazzo Ducale, Mantova, 14-31 agosto 1999 - Castello Spagnolo, L’Aquila, 9 ottobre-12 novembre 1999 - Villa Carlotti, Caprino Veronese (VR) 18 dicembre 1999 – 23 gennaio 2000; “Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea”, Fortezza da Basso, Firenze, 7-16 dicembre 2001; “Triennale Internazionale d’Art Contemporain de Paris” Le toit de la Grande Arche Paris la Dèfense, Francia, 17 settembre – 12 ottobre 2002; “Expo Artec 2003” Carrousel du Louvre, salles Delorme et Sufflot, Paris, Francia, 3-5 Luglio 2003; “Festival de l’Art Contemporain” Lussas, Ardeche, Francia, 15 maggio 2005; “Mostra internazionale d’arte contemporanea” Sala Consiliare, Petritoli 31 luglio - 21 agosto 2005; Château d’Alba la Romain Alba la Romain, Ardeche, Francia, 21 settembre – 1 dicembre 2005; “Florarte” Villa Cavazza, Solara di Bomporto (MO), 4-6 maggio 2006; “Los Castillos Alcorcòn” Madrid, 14 novembre 1 dicembre 2006; “Bologna Idee Tendenze Eventi di Moda”, Palazzo Re Enzo, Bologna, Italia, 30 settembre 2006; “13X17Chiesa Santa Cristina, Bologna, Italia, 27-28 gennaio 2007; “Chemin des cinq sens, arts in situ”Angels” giugno-novembre 2006, “Repas” giugno-novembre 2007, “Bella di giorno” giugno-novembre 2008, “Bella di notte” giugno-novembre 2009, ''Refuge(s)”', giugno-novembre 2010 “Traces” giugno-novembre 2012; “Odeon Art Gallery” Hannover, Germania, 14-28 luglio 2007; Artigianatoepalazzo, Limonaie Palazzo Corsini, Firenze 16-18/5/2008; 1000+1000+1000 Palazzo Fava Bologna, 30/6-16/10 2011 a cura di Philippe Daverio; “Bologna Design Week”, “A scacchi con Ginevra, sculture”''', Spazio FGC Loft, via San Felice, 1° ottobre 2015; Bologna, “Ginevra e Giovanni Bentivoglio nella ceramica, nel bronzo, fra i libri, la storia, i misteri della nostra città”, Libreria SEAB, 28 settembre 2016; “L'Art en chemin 2017 a pour thème : "Animal",  Prieuré de Bray (FR), da giugno a settembre 2017; “Mostra internazionale d’arte contemporanea” Roma, Galleria La Pigna, 21 dicembre 2018 - 4 gennaio 2019; Milano Jewelry Week 2023 - Artistar Jewels - 17-22 Ottobre 2023 - Palazzo Bovara - Corso Venezia, 51 Milano.

Pubblicazioni

Giubileo di platino: la Regina Elisabetta e 900 anni di storia della gioielleria. La Corona Imperiale di Stato” 4/5/2022; “Casa Savoia e i gioielli della Corona” 8/4/2022; “Paolo, Francesca e Gianciotto tra amore e morte: la storia che diventa leggenda” 22/3/2022; “La scultrice Properzia de’ Rossi nella temperie del XVI secolo” 18/4/2021; “Cornelia Rossi Martinetti, Napoleone a Bologna, il sacco di Lugo (la Vandea della Romagna)” 13/4/2021; “Alma Theresia Pihl” 29/3/2021  “Marc Chagall, il mistero della sua pittura” 4/2/2020; “La mysteríouse histoire de la pivoine” 21/5/2019; “Lady Gaga e il Tiffany Fancy Diamond” 3/3/2019; “Palazzo Pallavicini a Bologna” 30/1/2019; “Magica ambra” 23/2/2018; “Tesori dei Moghul e dei Maharaja, la Collezione Al Thani” a proposito dei gioielli rubati a Venezia - Il tesoro dei Maharaja” 9/1/2018; “Il tesoro della corona Savoia” 18/10/2016; “San Petronio patrono di Bologna” 5/10/2016; “I santissimi apostoli Pietro e Paolo e lo smeraldo di papa Benedetto XIV” 1/7/2016; “Il diadema un accessorio senza tempo” 26/6/2016; “Un matrimonio da favola” 9/6/2016; “Orafi e argentieri a Bologna nei secoli XII e XIV” 1/6/2016; “I protagonisti dell’art noveau” 26/5/2016 “Ritorno al gioiello come opera d’arte” 25/5/2016 “Il diamante più caro del mondo - l’Oppenheimer blue” 19/5/2016; “Le eroine femminili - parte seconda” 19/5/2016; “Le eroine femminili - parte prima” 18/5/2016 “Forme e stili verso il decò” 12/5/2016; “Recuperati gli ori di Villa Giulia” 10/5/2016; “Le perle grosse di Leonardo da Vinci” 3/5/2016; “The first of may” 2/5/2016; “Le perle della Corona Imperiale Inglese” 21/4/2016; “Lo zaffiro Stuart” 20/4/2016; “Il diamante Cullinan” 14/4/2016; “Il rubino del principe nero” 13/4/2016;  “La perla di Cleopatra” 8/4/2016;  “Lo zaffiro di Sant’Edoardo” 7/4/2016; “Plessi alla galleria Maggiore di Bologna”, rivista web raribellipreziosi, 2004.; “Il tesoro della cattedrale di S.Pietro in Bologna”, rivista web raribellipreziosi, 2004.; “Lo stemma della famiglia Grassi”, La Torre della Magione, notiziario del comitato per Bologna storica ed artistica, anno XXX, n. 3, settembre-dicembre 2003.; “Orafi e argentieri a Bologna nei secoli XIII e XIV”, Strenna storica bolognese, anno LII – 2002, Patron editore, Bologna, 2002..; “L’arte degli orafi a Bologna”, La Torre della Magione, notiziario del comitato per Bologna storica ed artistica, anno XXVIII, n. 2, maggio-agosto 2001.;“Gioielli e gioielleri europei 1870-1920, parte terza”, Lions News, maggio-giugno 2001. “Gioielli e gioielleri europei 1870-1920, parte seconda”, Lions News, marzo-aprile 2001.; ”Lalique”, Lions News, gennaio-febbraio 2001.; “Gioielli e gioielleri europei 1870-1920”, Lions News, novembre-dicembre 2000.; “I gioielli egiziani”, Lions News, settembre-ottobre 2000.; “Hope: il diamante blu, ovvero il diamante maledetto”, Lions News, marzo-aprile 2000.; “Diamanti famosi”, Lions News, gennaio-febbraio 2000.; “C’era una volta il Koh-i-noor, seconda parte”, Lions News, novembre-dicembre 1999. ;“C’era una volta il Koh-i-noor, prima parte”, Lions News, settembre-ottobre 1999. ;“Sette secoli di arte orafa a Bologna”, Capital (speciale “Rari, belli, preziosi”), novembre 1998. ;“Dalla tomba degli ori di Canosa, il diadema”, Contributi per la storia dell’orificeria, argenteria e gioielleria, secondo volume 1997.; “Omaggio ai progenitori”, Ori contemporanei, giugno 1995.; “Il mar nero scopre i suoi tesori”, Italia Orafa, gennaio 1995. ; “Omaggio ai progenitori”; “Momenti di grande emozione”, Italia Orafa aprile-maggio” 1995.; “Forme e stili verso il decò”, Italia Orafa, novembre-dicembre 1994. ; “Jugendstil e secessione viennese”, Italia Orafa, settembre 1994.; “Totalement art nouveau”, Italia Orafa, giugno 1994.; “La svolta storico-culurale dell’art nouveau”, Italia Orafa, maggio 1994.; “I protagonisti dell’art nouveau”, Italia Orafa, aprile 1994.; “Gioielli e gioielleri europei dal 1870 al 1920”, Italia Orafa, marzo 1994.; “Gioielli in festa a Parigi”, Italia Orafa, febbraio 1994.; “Fabergè orafo degli Zar”, Italia Orafa, febbraio 1994.; “Due donne dell’Italia antica”, Italia Orafa, febbraio 1994. ; “Gli ori di spina”,Italia Orafa, gennaio 1994.; “Il diadema di Vix”, L’Industria orafa italiana, aprile 1991.; “Il diadema di Canosa, spazio, movimento, tempo”, L’Industria orafa italiana, febbraio 1991.; “Elementi di tecnologia della lavorazione dell’oro nella civiltà etrusca”, Studi e documenti di archeologia, 1988.

Recensioni della critica

Donatella Barbetta; Daniela Bellotti; Simonetta Bondoni Busi; Eva Bonifazi; Marisa Briata; Giulio Busi; Roberto Cresti; Bartolomeo De Gioia; Lucia De Maria; Francesca Divella; Silvia Evangelisti; Giancarlo Fabiani; Diego Giovinazzo; Christian Langlois; Paolo Levi; Gian Ruggero Manzoni; Lara Mariani; Brunella Paciello; Maria Grazia Palmieri; Marilena Pasquali; Mark Perez; Marina Pignatelli; Alessandra Quattordio; Monica Raschi; Tiziana Ravasio; Giulia Sillato; Valeria Tancredi; Roberto Vitali.

Stampa

My time, inserto di Grazia 11/6/2020; La Repubblica, speciale settimana del design, “Un evento che celebra la storia di Bologna” martedì 27 settembre 2016; Il Resto del Carlino, 7 dicembre 2013, “Le sculture patafisiche di Imelde Corelli” Le sculture di Imelde Corelli - Il Resto del Carlino, 9 dicembre 2012, Corriere Adriatico, lunedì 12 dicembre 2011 “La mostra alla contrada Castello”;  Il Personaggio; La Signora della Domenica: “Non accontentarsi mai. Ecco la mia regola d’oro” Imelde Corelli Grappadelli, creatrice di gioielli. di Gaia Giorgetti. Mensile de La Stampa n.18, dicembre 2008 gennaio 2009, “Un’Artista che ama la Soria”, di Valeria Tancredi. Svela Bologna, anno 5 n.2 Febbraio 2006, Il Resto del Carlino - Fermano, 21 luglio 2005; “Dalla Materia all’Arte”, di Francesca Divella. Bologna Spettacolo, Maggio 2005. Etiquette, Novembre-Dicembre 2004. Il Resto del Carlino – Fermo – 10 Settembre 2004. Bologna trendy – supplemento de Il Resto del Carlino – Giugno 2004. Alla Ribalta, dicembre 1999. Arte, novembre 1999. Arte, ottobre 1999. Arte, luglio 1999. Stile, luglio 1999. Il Resto del Carlino, 22 gennaio 1999. Il Resto del Carlino, 12 dicembre 1998. La mia casa, gennaio 1997. Gioia, ottobre 1996. Argomenti, 2 settembre1995. La mostra Bella, novembre 1995. Associazioni & mestieri, giugno 1995. Porticichivuoi, giugno 1995. Grafis, giugno 1995. Il Resto del Carlino, 4 gennaio 1995. Mongolfiera, dicembre 1994. I.B.C agosto 1994: “Ritratto con l’oro”. Italia Orafa, luglio-agosto 1994. I.B.C, luglio 1994. Italia Orafa maggio 1994: “Il gioiello come arte suprema”. Industria Orafa, marzo 1994. Firenze Fortezza da Basso- mostra dell’artigianato artistico, maggio 1994. Iterarte, giugno 1993. Mongolfiera, novembre 1992. Vogue gioiello dicembre 1991. Casa Vogue, novembre 1991. Il resto del Carlino Bologna, 20 novembre 1991. Il resto del Carlino Bologna, 27 settembre 1991. Il giornale dell’arte, novembre, dicembre 1991. L’Industria orafa italiana, novembre 1991. Alla Ribalta, novembre 1991. Alla Ribalta, 30 ottobre 1991. Antiquariato, novembre 1991. Il resto del Carlino Bologna, 27 settembre 1991. Il giornale dell’arte, aprile 1991. Europeo, 3 maggio 1991. Epoca, 17 aprile 1991. Antiquariato aprile 1991. Amica, agenda dal 22 al 28 aprile 1991. La Gazzetta di Reggio, 19 aprile 1991. Il Resto del Carlino, 26 aprile 1991. Antiquariato aprile 1991. L’industria orafa italiana, novembre 1990. Italia Orafa 1994. Magazine, 26 marzo 1988. Grazia, 13 novembre 1988. Alla Ribalta, mensile d’informazione e d’arte, 30 novembre 1987

Bibliografia

https://www.imeldecorelli.com/; https://imeldecorelligioielli.blogspot.com/; “ITERARTE 36”, giugno ‘93; Italia Orafa, anno XI, n.10, novembre-dicembre 1994; “Strenna storica bolognese - LII”, 2002. “Ori Contemporanei - omaggio ai progenitori”, GRAFIS 1995 ISBN 88-8081-035-9; La Torre della Magione, notiziario del comitato per Bologna storica ed artistica, anno XXX, n. 3, settembre-dicembre 2003; Strenna storica bolognese, anno LII – 2002, Patron editore, Bologna, 2002.

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